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20/06/2023      

L'importanza delle DAP e la Certificazione ESG nel contesto del PNRR


INTRODUZIONE

Nell'era attuale, la sostenibilità ambientale e sociale sta guadagnando sempre più importanza, sia per le aziende che per gli stakeholder. In questo contesto, le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (DAP, meglio note in gergo con l’acronimo inglese EPD) e la Certificazione di conformità ai requisiti ESG (Environmental, Social, and Governance) rappresentano strumenti essenziali per valutare e comunicare l'impatto ambientale e sociale dei prodotti. Questo articolo esplorerà cosa sono le DAP, come si sviluppano e come le aziende possano ottenere una certificazione, sottolineando l'importanza di intraprendere percorsi di questo tipo per sfruttare le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sulla base dei criteri ESG.


COS'È UNA DAP: DEFINIZIONE, OBIETTIVI e VANTAGGI

Le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (DAP) rappresentano uno strumento chiave per valutare e comunicare l'impatto ambientale di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita. Una DAP fornisce informazioni trasparenti riguardo agli aspetti ambientali di un prodotto, inclusi materiali utilizzati, l'energia impiegata, le emissioni generate e i potenziali impatti sull'ambiente.

La DAP si basa sull'analisi del ciclo di vita (ACV, meglio nota in gergo con l'acronimo inglese LCA), che è un approccio metodologico per valutare l'impatto ambientale di un prodotto o di un servizio lungo tutte le fasi, dalla materia prima all'estrazione, dalla produzione al trasporto, dall'uso all'eliminazione finale. L'obiettivo principale di una DAP è quello di fornire una visione completa e accurata dell'impatto ambientale di un prodotto, consentendo ai consumatori, alle aziende e alle parti interessate di prendere decisioni più informate in termini di sostenibilità.

Le DAP sono strutturate in modo da includere una serie di indicatori ambientali rilevanti che riflettono gli impatti significativi di un prodotto. Questi indicatori possono variare a seconda del settore merceologico e del contesto specifico, ma possono comprendere l'emissione di gas serra, il consumo di acqua, l'uso di energia, l'uso di materiali, l'inquinamento atmosferico e la produzione di rifiuti. La DAP fornisce anche informazioni sulla base delle quali gli utenti possono confrontare prodotti simili e prendere decisioni di acquisto più sostenibili.

Gli obiettivi principali delle DAP, e quindi i vantaggi derivanti all'organizzazione che decide di perseguirli, sono i seguenti:

  1. Trasparenza e comunicazione: le DAP offrono una maggiore trasparenza riguardo l'impatto ambientale di un prodotto, consentendo ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più consapevoli e informate. Le informazioni contenute nella DAP possono essere comunicate attraverso etichette, dichiarazioni pubbliche o cataloghi on-line.
  2. Miglioramento delle prestazioni ambientali: la DAP fornisce alle aziende un'analisi dettagliata delle fasi del ciclo di vita del prodotto in cui si verificano gli impatti ambientali significativi. Attraverso l'identificazione dei punti critici, le aziende possono adottare strategie per ridurre l'impatto ambientale, come l'ottimizzazione dei processi produttivi, l'uso di materiali sostenibili o l'adozione di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico.
  3. Differenziazione sul mercato: le aziende che sviluppano e comunicano le loro DAP possono beneficiare di una maggiore differenziazione sul mercato. I consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e cercano prodotti che siano meno impattanti sull'ambiente. Una DAP positiva può fornire un vantaggio competitivo alle aziende che dimostrano un impegno concreto per la sostenibilità.
  4. Allineamento alle migliori pratiche ambientali: le aziende che adottano una DAP si posizionano in anticipo rispetto alle future normative e politiche ambientali. La sostenibilità è una priorità per molti governi e organizzazioni internazionali, e l'adozione della DAP dimostra l'impegno delle aziende verso l'aderenza alle norme ambientali e la riduzione dell'impatto sull'ambiente.


COME SI SVILUPPA UNA DAP

L'analisi del ciclo di vita (ACV) è un approccio metodologico utilizzato nello sviluppo delle DAP per valutare l'impatto ambientale di un prodotto lungo tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla materia prima all'eliminazione finale. Questa metodologia fornisce una visione olistica e scientificamente supportata degli impatti ambientali associati a un prodotto, consentendo alle aziende di identificare le principali aree di miglioramento e di adottare strategie sostenibili.


L'ACV si basa su tre principali fasi di valutazione:

  1. Fase di inventario: durante questa fase vengono identificati e quantificati tutti flussi di materia ed energia associati al ciclo di vita del prodotto. Questo include l'estrazione delle materie prime, il trasporto, la produzione, l'uso, il riciclo e lo smaltimento finale. Tutti i dati rilevanti vengono raccolti e registrati per garantire un'analisi accurata.
  2. Fase di valutazione dell'impatto: in questa fase, i dati raccolti vengono utilizzati per valutare gli impatti ambientali del prodotto. Vengono applicati modelli matematici e indicatori di valutazione per analizzare gli impatti sulla qualità dell'aria, dell'acqua, del suolo, sul cambiamento climatico, sull'uso delle risorse e sulla biodiversità. Questa valutazione consente di identificare i "punti critici" del ciclo di vita del prodotto, ovvero le fasi in cui si verificano gli impatti ambientali più significativi.
  3. Fase di interpretazione: durante questa fase, i risultati dell'analisi vengono interpretati e comunicati in modo comprensibile. Viene data importanza ai risultati rilevanti per l'obiettivo della DAP e vengono identificate le opportunità di miglioramento. I risultati dell'ACV possono essere presentati utilizzando grafici, diagrammi o tabelle per facilitare la comprensione da parte dei consumatori delle parti interessate.

L'ACV riveste un'importanza cruciale nello sviluppo delle DAP perché consente di valutare in modo obiettivo e sistematico l'impatto ambientale di un prodotto. Questo approccio completo e basato sui dati scientifici consente alle aziende di comprendere meglio l'impatto delle loro attività e di identificare le opportunità di miglioramento per ridurre l'impatto ambientale complessivo.


Attraverso l'ACV, le aziende possono identificare le fasi del ciclo di vita del prodotto che contribuiscono maggiormente agli impatti ambientali e concentrarsi su azioni specifiche per ridurre tali impatti. Ad esempio, potrebbero cercare di utilizzare materiali sostenibili, migliorare l'efficienza energetica, ridurre l'emissione di sostanze inquinanti o promuovere il riciclaggio dei prodotti a fine vita.


L'ACV non solo contribuisce all'elaborazione delle DAP, ma può anche essere utilizzato come strumento per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali delle aziende. Fornisce una base solida per prendere decisioni basate sui dati e per adottare pratiche di produzione più sostenibili.


Ad esempio, le emissioni rappresentano una categoria chiave di impatti ambientali che vanno misurati: si riferiscono alle sostanze rilasciate nell'atmosfera durante le diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, come l'estrazione delle materie prime, la produzione, l'uso lo smaltimento finale e possono includere gas a effetto serra, inquinanti atmosferici, sostanze tossiche o nocive. La quantità e il tipo di emissioni possono variare a seconda del settore merceologico e delle caratteristiche del prodotto.


Altro aspetto da prendere in considerazione nella valutazione dell'impatto ambientale è l'utilizzo delle risorse, vale a dire l'identificazione e la quantificazione delle risorse naturali consumate durante il ciclo di vita del prodotto. Questo include l'uso di materiali grezzi, acqua, energia e altre risorse naturali. L'obiettivo è quello di valutare l'efficienza e l'impatto ambientale legato all'utilizzo di tali risorse. Ad esempio, un prodotto che richiede l'estrazione intensiva di materie prime potrebbe avere un impatto maggiore sull'ambiente rispetto a un prodotto che utilizza materiali riciclati rinnovabili.


La valutazione dell'inquinamento considera invece gli effetti negativi che un prodotto può avere sull'ambiente, inclusi il suolo, l'acqua e la biodiversità. Questo può includere l'inquinamento dell'acqua dovuto alle sostanze chimiche utilizzate durante la produzione, la generazione di rifiuti solidi o pericolosi, o l'impatto sull'ecosistema e sulla fauna selvatica. Misurare e valutare l'inquinamento aiuta a identificare le aree in cui è necessario adottare misure per ridurre gli impatti negativi e promuovere una produzione più sostenibile.


Durante la valutazione dell'impatto ambientale, vengono utilizzati strumenti indicatori specifici per misurare e quantificare gli impatti.


Raccogliere informazioni accurate e complete è fondamentale per condurre un'analisi ambientale rigorosa e ottenere risultati affidabili. Durante la fase di raccolta dati, è importante prestare attenzione alla qualità e all'accuratezza delle informazioni raccolte. I dati devono essere basati su fonti attendibili e rappresentare adeguatamente il ciclo di vita del prodotto. Le fonti possono includere:

  • Dati interni dell'azienda, come i registri di produzione, i dati di consumo energetico e i report di gestione dei rifiuti
  • Dati esterni, come rapporti governativi, studi di settore, database ambientali o pubblicazioni scientifiche
  • Informazioni ottenute da fornitori, partner commerciali o altre fonti affidabili, tipicamente per quanto attiene il ciclo di vita del prodotto.

Per semplificare la raccolta e l'elaborazione dei dati, esistono diversi strumenti e software disponibili che aiutano a organizzare e analizzare i dati, facilitando il processo di sviluppo delle DAP. Alcuni strumenti comuni includono software di gestione ambientale, strumenti per l'analisi del ciclo di vita e software di monitoraggio delle emissioni.


Anche la collaborazione con esperti esterni, consulenti ambientali o enti di ricerca possono fornire competenze specializzate nella raccolta e nell'analisi dei dati. Le partnership con organizzazioni o associazioni del settore possono anche offrire supporto e risorse aggiuntive per garantire la qualità e l'affidabilità dei dati raccolti.


La raccolta dei dati può richiedere tempo, risorse e una pianificazione adeguata. Tuttavia, investire in una raccolta dati accurata e affidabile è fondamentale dello sviluppo di DAP solide e per comunicare in modo trasparente l'impatto ambientale dei prodotti.


In definitiva, una possibile struttura della DAP comprende le seguenti sezioni:

  1. Introduzione: fornisce una panoramica del prodotto e del suo contesto, spiegando l'obiettivo della DAP e l'importanza della valutazione ambientale.
  2. Descrizione del prodotto: presenta le caratteristiche principali del prodotto, come la sua funzione, i materiali utilizzati, il processo di produzione e l'utilizzo previsto.
  3. Scopo e limiti dell'analisi: specifica lo scopo e quadro temporale dell'analisi, oltre a indicare le fasi del ciclo di vita del prodotto considerate e le eventuali limitazioni.
  4. Valutazione dell'impatto ambientale: rappresenta risultati dell'analisi dell'impatto ambientale, includendo dati quantitativi e indicatori pertinenti. Questa sezione può essere suddivisa in sottosezioni per affrontare specifici impatti ambientali come le emissioni, l'uso delle risorse e l'inquinamento.
  5. Conclusioni e prospettive future: riassume i principali risultati dell'analisi e fornisce raccomandazioni per migliorare le prestazioni ambientali del prodotto. Inoltre, può evidenziare le opportunità future per la riduzione dell'impatto ambientale.

Vanno naturalmente documentati ed esplicitati alcuni contenuti essenziali, quali i dati sul ciclo di vita, le metodologie di valutazione adottate, la prestazione dei risultati quantitativi e gli indicatori presi a riferimento, che possono variare da un settore merceologico ad un altro.


DIFFERENZA TRA DAP E CAP

Sebbene entrambe abbiano lo stesso scopo di fornire informazioni trasparenti e affidabili riguardo all'impatto ambientale dei prodotti di un'azienda, esiste una differenza importante tra le Dichiarazioni Ambientale di Prodotto (DAP) e le Certificazioni Ambientali di Prodotto (CAP).


La DAP è una dichiarazione volontaria in cui un'azienda fornisce informazioni sull'impatto ambientale di un prodotto in base all'ACV per come sopra descritto.


La CAP è un processo di certificazione condotto da organismi indipendenti che valutano e convalidano l'impatto ambientale di un prodotto. La CAP richiede che l'azienda sottoponga la propria DAP a un'organizzazione terza, che valuterà l'accuratezza delle informazioni fornite e l'aderenza agli standard e ai criteri specifici. Se il prodotto supera l'esame, viene rilasciata una certificazione ambientale ufficiale, che può essere utilizzata come prova dell'impatto ambientale ridotto del prodotto.


Gli organismi di certificazione indipendenti sono responsabili di garantire l'indipendenza, l'obiettività e l'affidabilità delle valutazioni ambientali. Di solito, gli organismi di certificazione si basano su standard riconosciuti a livello internazionale, come la serie di standard ISO 14000, per valutare e certificare i prodotti. Questi standard definiscono i requisiti che i prodotti devono soddisfare per ottenere la certificazione ambientale.


La presenza di un'organizzazione di certificazione indipendente offre numerosi vantaggi sia per le aziende che per i consumatori.


Per i consumatori, la presenza di una certificazione ambientale garantisce che il prodotto sia stato valutato in modo obiettivo e che rispetti determinati standard ambientali, aiutandoli a prendere decisioni di acquisto informate.


Per le aziende, la certificazione ambientale fornisce un riconoscimento esterno dell'impegno a ridurre l'impatto ambientale dei propri prodotti, contribuendo a migliorare la reputazione e la fiducia dei clienti. Inoltre, la certificazione può favorire l'accesso a nuovi mercati e a clienti che richiedono prodotti sostenibili. Dimostrando un impegno per la sostenibilità attraverso la certificazione, le aziende possono inoltre stabilire rapporti più solidi e di fiducia con i propri stakeholder, ad esempio favorendo la collaborazione con partner commerciali che condividono gli stessi valori e obiettivi ambientali. La certificazione ambientale aiuta infine le aziende a gestire il rischio associato all'impatto ambientale dei loro prodotti: la conformità alle normative ambientali diventa più facile quando si segue una certificazione riconosciuta, che permette alle aziende di essere all'avanguardia nel rispetto degli standard ambientali.


L'AGENDA ESG (AMBIENTE, SOCIALE E GOVERNANCE) DEL PNRR IN ITALIA

Nel contesto della sostenibilità aziendale, i criteri ESG rivestono una certa rilevanza ed è giusto integrarli nelle strategie aziendali, in quanto rappresentano un insieme di fattori non finanziari che vengono considerati per valutare le prestazioni di un'azienda dal punto di vista ambientale, sociale e di governance.


Non è quindi un caso che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in Italia faccia riferimento ad essi per stimolare l'adozione di politiche e pratiche sostenibili attraverso di investimenti, gli incentivi e le misure di sostegno alle imprese manifatturiere.

  1. Investimenti sostenibili e accesso al finanziamento: in linea con l'agenda ESG, il PNRR prevede un considerevole finanziamento per progetti e iniziative che promuovono la transizione verso un'economia più sostenibile. Imprese manifatturiere che integrano i criteri ESG nelle loro attività possono beneficiare di investimenti mirati per la riduzione dell'impatto ambientale, l'innovazione tecnologica, la digitalizzazione, la formazione e lo sviluppo delle competenze. Sempre più istituzioni finanziarie, tra cui banche, fondi di investimento e investitori privati, valutano l'adesione ai criteri ESG come un fattore chiave nella valutazione delle opportunità di investimento. Di conseguenza, le aziende che dimostrano di essere ambientalmente responsabili, socialmente impegnate e con una governance solida possono accedere a finanziamenti agevolati, crediti vantaggiosi e investimenti a lungo termine.
  2. Incentivi fiscali finanziari: il PNRR prevede anche incentivi fiscali e finanziari per le imprese che adottano pratiche sostenibili e investono in progetti green socialmente responsabili. Questi incentivi possono includere agevolazioni fiscali, crediti d'imposta, finanziamenti agevolati e programmi di sostegno specifici. Le imprese manifatturiere che si impegnano nell'adozione dei criteri ESG possono usufruire di tali incentivi per ridurre costi di investimento e migliorare la redditività.
  3. Supporto alla transizione: oltre agli investimenti e agli incentivi finanziari, il PNRR fornisce anche sostegno alle imprese manifatturiere nella transizione verso un modello di business sostenibile. Questo può includere programmi di formazione e consulenza per la gestione dei rischi ambientali, l'adozione di tecnologie pulite, l'efficienza energetica e la sostenibilità della supply chain. Il sostegno fornito attraverso il PNRR mira a facilitare il cambiamento e ad aiutare le imprese a superare le sfide legate alla transizione verso la sostenibilità.
  4. Accesso a mercati e commesse pubbliche: un altro aspetto importante del PNRR è l'accento posto sull'accesso a nuovi mercati e alle commesse pubbliche. L'agenda ESG sta influenzando sempre più le politiche di acquisto delle amministrazioni pubbliche, che sono sempre più orientate verso prodotti e servizi sostenibili. Le imprese manifatturiere che adottano criteri ESG e ottengono la CAP possono beneficiare di una maggiore competitività nelle gare d'appalto pubbliche e nell'accesso a nuovi mercati nazionali e internazionali.

Non va altresì trascurato il fatto che da qualche anno è in vigore in Italia un quadro normativo che rende obbligatorio negli appalti pubblici l'adozione di strumenti specifici (i cosiddetti CAM: Criteri Ambientai Minimi) per promuovere la sostenibilità ambientale negli appalti pubblici e assicurare che prodotti, i servizi e le opere forniti soddisfino i requisiti minimi di sostenibilità


Le amministrazioni pubbliche sono cioè tenute ad integrare i CAM per alcune decine di categorie merceologiche di prodotto e servizi, principalmente (ma non esclusivamente) nel mondo delle costruzioni, con un trend naturalmente destinato a crescere nel tempo.


CONCLUSIONI

Le DAP e la certificazione ESG svolgono un ruolo cruciale per le aziende che desiderano dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale. Attraverso l'analisi del ciclo di vita dei prodotti e la valutazione dell'impatto ambientale le aziende possono identificare aree di miglioramento e comunicare in modo trasparente le prestazioni ambientali dei loro prodotti. Inoltre, ottenere una certificazione ESG fornisce credibilità, accesso a nuovi mercati e opportunità di business. Il PNRR, Con il suo focus sugli investimenti sostenibili e la promozione dei criteri ESG, offre alle aziende italiane l'opportunità di cogliere i vantaggi derivanti da un impegno per la sostenibilità. In un contesto in cui la sostenibilità è sempre più richiesta dai consumatori, dagli investitori e dalla comunità, intraprendere percorsi di DAP e ottenere una certificazione ESG rappresenta una scelta strategica per il successo a lungo termine delle imprese.


Articolo a cura di Francesco Curcio, partner di Q&Oconsulting