Articoli

Home > Articoli > Le quattro leve della ripartenza

01/04/2020      

Le quattro leve della ripartenza



Il tema principale di quando si potrà ripartire, ci dicono gli esperti, sarà questione di rispetto delle regole e di tempo; l’attenzione va quindi focalizzata sul come gestire correttamente la ripartenza in un contesto di altissima turbolenza.



Il Contesto


Finita la fase di emergenza, infatti, saranno teoricamente via via disponibili capacità produttiva e forza lavoro.
Non è detto che questo si verifichi anche per le diverse tipologie di domanda, anzi, probabilmente sarà vero il contrario: l’effetto sarà tanto più forte quanto più a monte ci si sposti, nelle varie filiere, rispetto alla domanda di determinati beni di consumo primario.


Occupandoci da diversi anni di Supply Chain sappiamo bene che in assenza di meccanismi di coordinamento e sincronizzazione, a fronte di una diminuzione della domanda di un modesto 5% all’ultimo step a valle della catena del valore (ad esempio la bottiglia di birra prelevata dallo scaffale del supermercato), si può generare una fluttuazione anche del 70-80% sugli attori della catena di fornitura (i fornitori di parti di impianti utilizzati per la produzione della birra).
È il cosiddetto effetto Forrester, o "effetto frusta", in cui le variazioni si propagano da valle a monte della catena con ampiezza via via crescente (e che noi rappresentiamo efficacemente durante le attività formative, con una simulazione di Supply Chain chiamata appunto "Beer Game")


Quindi, passata la fase acuta dell’emergenza, e pur tenendo conto del mercato perso nel periodo di lockdown, è lecito per i produttori di beni di consumo primari attendersi una fluttuazione moderata della domanda; per i fornitori di questi produttori la fluttuazione sarà più marcata, per diventare via via più significativa man mano che si risale nella catena di fornitura, con fluttuazioni che nel tempo saranno sempre meno ampie, ma significative negli effetti, fino ad uno stabilizzarsi della situazione.
Per altre categorie merceologiche le variazioni sulla domanda finale, e di conseguenza le fluttuazioni all’indietro sulle catene di fornitura, potranno essere ancora più forti e con tempi di assestamento più ampi.

La complessità da affrontare per definire le azioni necessarie da applicare all'intera filiera, in termini di meccanismi di coordinamento e sincronizzazione dei diversi attori, sarà oggetto di un approfondimento specifico nei prossimi giorni, mentre ora possiamo dare indicazioni per ripartire riguardanti la singola Azienda.

 


Le Azioni da intraprendere

 

1. Azione Commerciale
Tipicamente ogni Azienda ha un portafoglio ordini (e spesso anche ordini già avviati da completare), con scadenze che sono state stravolte dal periodo di lockdown: va fatta un’attenta analisi degli ordini in modo da focalizzare quelli relativi ai clienti chiave, unitamente ad analisi di marginalità, sostenibilità finanziaria, etc, così da evitare o limitare al massimo le azioni "di pancia", generando il Piano Commerciale di Riapertura.


2. Azione su Pianificazione e Produzione
Va valutato l’impatto del Piano Commerciale sulle risorse disponibili, individuando la effettiva producibilità, inizialmente con strumenti semplici, efficaci e visual (lavagne di pianificazione) in modo da garantire la massima flessibilità e reattività, evitando sprechi di risorse preziose derivanti da confusione, carenze di comunicazione e meccanismi decisionali non chiari.
Vanno attivati meccanismi efficaci di coordinamento e controllo (Daily Meeting) per avere il polso costante della situazione e poter cambiare facilmente i programmi, perché comunque sarà impossibile contenere gli imprevisti o le variazioni di priorità.


3. Azione Supply Chain
L’analisi va estesa anche alla catena di subfornitura per evitare di fare i conti senza l’oste", andando a valutare la fattibilità e il rischio dell’intero flusso in ottica zero difetti e zero mancanti, con una costante comunicazione a monte ed a valle, evitando che meccanismi quali l’Asaichi possano deteriorarsi, ma riconfigurandoli in ottica Smart Working.


4. Azione sulle Risorse Umane e Leadership

In tempo di crisi vanno considerati i seguenti elementi chiave:

a. "agisci in fretta ma pensa lontano";

b. "controlla il caos";

c. "semplifica la complessità";

d. "abbi fiducia nel progetto";

e. "conserva la tua umanità";

f. "non si comunica mai abbastanza" (garantendo l’affidabilità delle fonti).





Andrea Righetti