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13/11/2019      

VALORE vs SPRECO: Una miniera di opportunità sepolta sotto cumuli di spreco


Secondo Abramo Lincoln "possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine, o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose", allo stesso modo possiamo continuare a lamentarci perché la nostra azienda è piena di sprechi e problemi, oppure gioire perché impegnandoci nella loro eliminazione si può crescere, migliorare ed ottenere un enorme vantaggio competitivo.


Ma cos'è uno spreco? In un processo può definirsi spreco qualunque attività che, pur richiedendo delle energie (risorse e tempo), non crei valore per il cliente, in altre parole sono sprechi tutte quelle attività che non generano fatturato, margine e redditività per l’azienda.


Se consideriamo le energie immesse in un qualunque processo, queste possono prendere solo tre strade:

  • Produrre valore, ovvero dare al nostro prodotto/servizio quello che il cliente desidera e per cui è disposto a pagare un prezzo.
  • Essere impegnate in un’attività che, seppure necessaria al processo, non genera valore per il cliente finale: i cosiddetti sprechi riducibili.
  • Essere completamente disperse, ovvero rappresentare uno spreco del nostro processo.


Le aziende, di prassi, si concentrano molto sull’ottimizzazione delle attività a valore (efficientamento di processo), poco sulla riduzione degli sprechi riducibili e troppo poco, o nulla, sull’eliminazione degli sprechi veri e propri.


Il percorso che vorremmo suggerire è questo: prima si eliminano gli sprechi, successivamente si migliorano le attività che rappresentano uno spreco riducibile e poi si prosegue nell’eliminare gli altri sprechi di cui nel frattempo ci si accorge. Questo perché lavorare alla rimozione degli sprechi può rendere all’azienda molto di più di quanto si possa immaginare.


Condizione imprescindibile per poter provare a rimuovere gli sprechi è quella di conoscerli.

Secondo il Toyota Production System, nel quale vengono chiamati MUDA, essi possono essere classificati in 7 grandi categorie: Trasporti, Movimentazioni, Inefficienze di processo, Scorte eccessive, Difetti di produzione, Attese (di impianti e di uomini) e la SOVRAPPRODUZIONE, che è il peggiore di tutti perché alimenta negativamente tutti gli altri.


A questi sette, al giorno d’oggi, devono essere aggiunti anche gli sprechi generati dalla SOVRA-PROGETTAZIONE, ovvero la costruzione di prodotti e servizi non riconosciuti come valore e quelli creati dalla SOVRA-COMUNICAZIONE che spesso in azienda sono rappresentati dal FUOCO AMICO, delle mail ad esempio, che brucia continuamente tante risorse psico-fisiche.


Una volta noti quali possono essere gli sprechi, bisogna riconoscerli nella propria realtà rompendo i paradigmi del "si è sempre fatto così" o "meglio di così non è possibile", arrivando a ripensare il processo, step by step, per ridurre sempre di più le attività che in fase di analisi critica siano state etichettate come "non a valore" fino alla loro completa eliminazione.


Come fare? Bisogna sicuramente utilizzare le tante metodologie che si sono formalizzate e costruite nelle realtà che puntano all’eccellenza (dalla mappatura dei processi mediante il Value Stream Map, all’attivazione di progetti Zero Difetti e/o Zero Mancanti, alla realizzazione di postazioni pulite, sicure ed ergonomiche con le 5S, solo per citare qualche esempio) per perseguire le 5G del Just in Time, ovvero arrivare ad avere il Giusto prodotto (bene o servizio che sia), della Giusta qualità, nella Giusta quantità, nel Giusto momento e nel Giusto posto.

È bene ricordare che le metodologie citate sono dei principi fondamentali che nella loro applicazione devono essere correttamente interpretati e calati, customizzandoli ed adattandoli in stile taylor-made, nelle differenti realtà. Per fare questo il consiglio è di farsi supportare nelle fasi di analisi e di implementazione del cambiamento.


Ma prima ancora di passare ad applicare i metodi, bisogna prendere coscienza che tanto più si ritiene di essere impegnati, per non dire schiacciati, dalla quotidianità, tanto maggiore deve essere il tempo che si deve investire (e non spendere, badate bene!!) nel miglioramento.

Ciò vuol dire dedicare risorse all’analisi dei processi per l’identificazione degli sprechi, infatti ogni minuto di spreco rimosso è preziosissimo poiché diventa un minuto in più di tempo a valore ottenuto senza che sia stato necessario aggiungere nuove risorse umane, né tantomeno acquistare impianti o investire in nuove tecnologie.