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30/10/2019      

L'innovazione al potere: tecniche e metodologie per sviluppare prodotti vincenti


Come l’approccio del Toyota Production System (TPS) ci insegna, l’obiettivo fondamentale di un’azienda snella è quello di fornire un prodotto o un servizio in grado di soddisfare il cliente puntando sulla qualità, sul rispetto dei tempi di consegna e sull’ottimizzazione dei costi attraverso la perseverante ricerca ed eliminazione degli sprechi. In sintesi, essa deve organizzarsi per fabbricare ciò che vuole il cliente, nella quantità che richiede, garantendo qualità, sostenibilità e tempestività. A questo fine, è fondamentale realizzare un processo snello e proattivo tenendo in considerazione che la maggior parte dei costi si generano non appena si dà inizio allo sviluppo del progetto. Un’ attenta fase di R&D guidata da metodologie e rigore nella loro applicazione è quindi essenziale per evitare costi dovuti a riprogettazioni o, in senso lato, rilavorazioni successive.


Il processo di sviluppo prodotto è composto da diverse fasi.

Iniziando con la Ricerca, volta soprattutto all'ideazione e alla sperimentazione di nuovi prodotti, si passa alla scelta dell’idea innovativa da realizzare con la fase di Sviluppo, in cui le invenzioni della Ricerca assumono una dimensione economica e si trasformano in innovazioni attraverso la realizzazione di prototipi e test. Dopo la scelta della soluzione più idonea, risultato di un trade-off tra sostenibilità economica e completezza dei requisiti, l’Ingegnerizzazione del prodotto è il momento in cui si discutono in un progetto dettagli di funzionalità, forma e processo. A questo punto si dà inizio alla fase produttiva con la realizzazione del Prototipo, l’Avanserie, la Preserie, la Produzione di Serie, l’Imballaggio e per ultimi Spedizione, Installazione e il periodo di Garanzia.

Ma come deve orientarsi il management per realizzare un processo di sviluppo efficace ed efficiente e che porti buoni profitti?

Come è stato raccontato nell' Episodio 1, per ottenere i profitti dalle vendite è necessario non farsi attrarre dal porre questi ultimi come obiettivo principale, ma al primo posto strategicamente va messa la soddisfazione del cliente. Il profitto è solo la conseguenza positiva per quelle aziende che meglio delle altre hanno saputo interpretare e realizzare i bisogni della clientela aumentando la customer satisfaction. Non ha alcun senso ridurre il tempo di attraversamento e migliorare la puntualità nelle consegne se il cliente nel momento in cui riceve il prodotto scopre che è difettoso. E tanto meno ottimizzare i costi limando sulla durabilità dei materiali, sul buon livello delle forniture o sulla formazione del personale.
La Gestione della Qualità Totale ci conduce alla continua eliminazione di qualunque causa di difetto attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutti gli stakeholders. È necessario quindi partire nella ricerca dello zero difetti per poi ottenere processi affidabili, supply chain strutturate e performanti in grado di poter offrire un adeguato livello di servizio a costi sostenibili.
Solo attraverso piccoli passi efficaci e costanti si arriva a grandi miglioramenti: la perseveranza nella ricerca dell’eccellenza è ciò che porta un’azienda al successo.

Q&Oconsulting, nel corso di oltre 20 anni di attività, ha riflettuto molto su questo tema e ha sviluppato, sperimentato e migliorato strumenti che supportano il ciclo di vita di un prodotto, dall’ideazione alla fase di maturità.
Come primo obiettivo ritroviamo quello di innalzare sempre più l’asticella del livello di qualità intercettando i problemi il prima possibile lungo il flusso produttivo, risolvendoli poi in maniera sistematica e permanente e, per ultimo, facendo in modo di "imparare dagli errori e fare tesoro dell’insegnamento ricevuto".

Vediamo quindi quali sono questi strumenti in grado di articolare il processo di innovazione in modo rapido ed efficace e come si intrecciano nelle fasi di sviluppo del prodotto:
  • 3D Stage&Gate è un metodo di project management che aiuta il team da un punto di vista gestionale a organizzare il progetto di lancio di un prodotto sul mercato attraverso il setting di una serie di "Stage" (o fasi) durante i quali il team lavora sul progetto, recupera, elabora e integra le informazioni e i dati necessari all’analisi. Ciascun Stage è seguito da un "Gate" (o cancello), il quale rappresenta una decisione che il management deve prendere per poi avanzare alla fase successiva. La decisione potrebbe essere anche quella di non investire più sul progetto e quindi abbandonarlo. È uno strumento che aiuta i progettisti a raggiungere l’adeguato equilibrio tra costi, tempi e qualità, riducendo sforzi e investimenti in tutta la fase di progettazione ed implementazione. Serve per conferire fattibilità e sostenibilità ad un progetto e prevede il coinvolgimento di diverse aree, tra cui la ricerca e sviluppo, la qualità, gli uffici tecnici, ecc., chiamate a lavorare attivamente in gruppo con obiettivi precisi e misurabili. I vantaggi nell’utilizzo di questa tecnica sono numerosi tra cui la riduzione del tempo di attraversamento, aumento della probabilità di successo del prodotto, introduzione di disciplina in un processo che rischia di divenire caotico, riduzione degli sprechi come le rilavorazioni postume allo sviluppo, assicura lo svolgimento di tutte le fasi del progetto, sfrutta le competenze cross-funzionali dell’azienda.

    Gli strumenti di innovazione introdotti di seguito danno l’opportunità ad un team di entrare nel vivo dei problemi di qualità e si differiscono tra loro in base al momento di intercettazione delle difettosità/problematiche. Il fulcro di queste metodologie è la sistematicità nel dare evidenza ai problemi, poiché se intesi come "tesori" sono opportunità per poter migliorare il prodotto, e poi il processo e poi i nuovi progetti.


    Partiamo da:

    • Yuichi, attivato dalla fase di prototipazione fino al primo trimestre di produzione. L’obiettivo di questo tool è quello di guidare il team a dare inizio al processo di miglioramento analizzando e risolvendo tutti quei problemi rilevati nel periodo iniziale di prototipazione e preserie. Il massimo risultato è che in produzione di serie arrivi un prodotto già vagliato e senza problemi.
    • Asaichi, attivato durante la produzione di serie, in modo da intercettare e risolvere i problemi prima che escano dalla fabbrica e siano spediti.
    • Asaichi per l’installazione, creato ad hoc per la fase di installazione e attivato in questa fase per intercettare i problemi rilevati durante il montaggio e l’avviamento del prodotto presso il cliente.
    • Obeya, in giapponese significa "grande stanza", uno spazio condiviso in cui il team si ritrova per condividere i problemi rilevati dal cliente, i reclami, ed in quanto tali eventi percepiti molto gravi. Questo strumento aiuta a far tesoro delle esperienze passate per prevenire gli errori nei progetti futuri.



    È naturale intendere che la natura di questi strumenti sia la medesima, tutti sono centrati sulla rilevazione del problema e sulla sua risoluzione, ma ciò che li caratterizza e conferisce loro un significato diverso è il momento durante il processo di sviluppo del prodotto in cui vengono applicati. È auspicabile che l’intercettazione delle problematiche sia maggiore durante lo Yuichi o l’Asaichi, e invece saltuaria durante l’installazione o l’Obeya, ma comunque è molto importante non perdere l’occasione di analizzare alcun evento e capitalizzarne l’insegnamento per i progetti futuri, per di più se è proprio il cliente ad averlo segnalato.

    Quando si parla di innovazione di prodotto, il lavoro in team fondato sul coinvolgimento e la collaborazione di diverse funzioni, che normalmente in azienda sarebbero in uffici diversi, è fondamentale. Risulta però necessario strutturare un metodo comunicativo che renda le informazioni più accessibili e permetta di ridurre i tempi di comunicazione ed evitare il più possibile tutti quegli errori della comunicazione via mail, verbale, telefonica oppure attraverso l’utilizzo di software complicati.

    L’elemento vincente di questi tool è infatti la semplicità, realizzata attraverso:
    • Conversazioni dirette articolate in riunioni di pochi minuti scandite da un "timer" con cadenza definita. L’efficacia della riunione è garantita dal rispetto di regole, definite e condivise all’inizio del progetto con tutti i partecipanti.
    • Condivisione delle sole informazioni utili attraverso l’utilizzo di tecniche di visual management nella realizzazione di lavagne di condivisione

    Le nostre esperienze ci portano a dire che questi due elementi conducono a migliorare notevolmente la comunicazione e rendere più efficaci ed efficienti le sessioni di problem solving. Questo perché il team è più allineato sugli obiettivi, sulle attività in corso, sulle tempistiche da rispettare, sulle priorità, e sui risultati ottenuti. 


    Q&Oconsulting è al vostro fianco per supportarvi in questo processo articolato reso più complesso dal mercato odierno altamente competitivo.